La fuga dei cervelli, il mercato del lavoro e la meritocrazia

MATERA – Che Berlino fosse la nuova Londra, l’avevamo capito da tempo. La fuga dei cervelli non è certo un fenomeno recente per l’Italia, ma negli ultimi anni l’insoddisfazione ha raggiunto livelli sempre più elevati. Eppure esiste qualche coraggioso che rimane o torna indietro. Di questo si è discusso ieri pomeriggio, nel corso di un convegno promosso dalla Camera di Commercio, nell’ambito delle iniziative per celebrare i 50anni del trasferimento dell’Itc Loperfido, da via del Riscatto a viale Aldo Moro. Col contributo di politici e associazioni di categoria e grazie alle esperienze di imprenditori materani che si sono distinti, per scelte e risultati, è stata fatta l’analisi della situzione e delle prospettive. Un importante momento di confronto fra mondo dell’impresa, della formazione e della politica, del quale la Camera di Commercio di Matera si è fatta promotrice. Altri ne verranno, per monitorare la situzione a livello locale e tracciare, tutti insieme, un percorso di crescita e di sviluppo. L’ossatura di un Paese complesso come l’Italia, ancora nel novero delle otto potenze industriali del mondo e la terza potenza manifatturiera d’Europa, poggia su professionalità altamente specializzate. Secondo i dati forniti dal Sistema Informativo Excelsior, illustrati ieri da Stefano Casagrande, del Centro Studi UnionCamere, tra i titoli più richiesti figurano la lauree in discipline economiche e in ingegneria elettronica o dell’Informazione, le lauree brevi del settore sanitario, i diplomi a indirizzo amministrativo e commerciale e i titoli con indirizzo meccanico. Sono proprio le qualifiche professionali a segnare l’incremento più cospicuo nell’ultimo anno. Insomma secondo il rapporto, economisti, ragionieri e meccanici rimangono i titoli più richiesti nel 2011. La Basilicata sforna ogni anno circa 3mila 500 nuovi laureati e il problema cruciale rimane quindi quello del loro inserimento nel mercato del lavoro. Un aspetto delicato, sul quale si sono soffermati gli interventi degli esponenti delle istituzioni locali e in particolare quello del Governatore Lucano, Vito De Filippo, cui sono state affidate le conclusioni dei lavori, seguiti da un pubblico numeroso, attento ed interessato. De Filippo si è soffermato sul ruolo dell’Università ma anche sulle iniziative messe in campo dalla Regione, dal reddito ponte all’accesso al microcredito. L’azione delle strategie politiche è fondamentale ma un ruolo decisivo lo gioca anche il mondo dell’impresa, come ha sottolineato il presidente dell’ente camerale, Angelo Tortorelli. Maggiore ricorso alla meritocrazia, una migliore gestione delle risorse e una maggiore apertura al territorio. Solo alcuni degli ingredienti della ricettta per contrastare il fenomeno della fuga.Il flusso dei laureati che scelgono di andare all’estero riguarda tutti i Paesi occidentali. In Italia però il bilancio fra chi parte e chi arriva è negativo. Perché? Lo abbiamo chiesto al giornalista del tg1, Attilio Romita, che ieri ha moderato i lavori. All’estero i nostri giovani, ha ribadito Romita, nella sua veste di osservatore, sono sicuri di vedere davvero considerato un semplice criterio di valutazione: la meritocrazia. Tema sul quale si è concentrato anche l’intervento della neolaureata, Rosa Giulia Marino, che ha preso parte ieri ai lavori, portando il contributo della sua esperienza. Insomma “meritocrazia” resta la parola magica. Come del resto avrebbero sperato le oltre 150 giovani eccellenze lucane, impegnate per un quadriennio tra Agenzia Spaziale Italiana, Cnr, Agrobios, Enea e Università di Basilicata. Per loro si è aperta invece la strada dell’emigrazione. È ancora dal mondo dell’impresa, da quella che ce l’ha fatta, dall’esperienza di chi ha dovuto confrontarsi col mercato del lavoro, che vengono le risposte ad alcune domande. Esiste una via di mezzo tra i cervelli in fuga e i cervelli in gabbia? Che ruolo ha il mercato del lavoro italiano sulla fuga? Ma soprattutto, come è possibile contrastarla? Innovazione, formazione e ricerca. Ma anche inventarsi e re-inventarsi: le parole d’ordine se si vuole davvero affrontare la sfida dei mercati, hanno ribadito Rossella Tosto, Vicepresidente Datacontact, e Alberto Acito, Managing Director Blackberry. Gli eventi di “Sette giorni per 50anni, la Camera di Commercio di Matera e l’Itc Loperfido insieme per il territorio”, continueranno fino al 19 novembre. Giovani, scuola, lavoro, innovazione e tradizione, riconoscimento alle imprese longeve, mostre tematiche e l’annuale appuntamento con l’Open Day, con la visita agli uffici e ai servizi camerali.