Strade, ferrovie e aeroporto: trent’anni senza risposte

 

La pista Mattei di Pisticci

Per un efficiente e moderno sistema integrato di trasporti. Già trent’anni fa lo sollecitava il comitato cittadino del Partito comunista italiano. I vertici materani del Pci, in un documento che a leggerlo oggi mostra quanto poco se non proprio nulla è stato fatto sul fronte dei collegamenti tra la città ed il resto del Paese, proponevano sul fine degli Anni Settanta un piano in grado di assicurare una linea ferroviaria in grado di andare oltre il progetto della tratta Ferrandina-La Martella, perchè – veniva sottolineato – limitata e a sé stante. Trent’anni dopo non è cambiato nulla, anzi della tratta in costruzione, dopo una spesa di 350 miliardi, si sono addirittura perse le tracce. Non meno sconfortante la vicenda che riguarda la superstrada Bradanica, arteria molto appropriata – dicevano i vertici del pci del Materano – per sostenere il traffico proveniente dalla Calabria e diretto al nord. Anche in questo caso un’attesa storica visto che ad oggi la strada risulta ancora incompleta per l’assenza della saldatura tra Matera e il lotto del Portapane. Trent’anni fa veniva anche ipotizzata una direttrice viaria che collegasse Bari a Maratea attraverso il Pollino, un progetto che, nonostante promesse ed impegni mai mantenuti, continua a restare sulla carta. Infine, l’idea di utilizzare Pista Mattei di Pisticci scalo per trasformarla nel primo aeroporto lucano di terza classe, ma dalla valle del Basento si continua a non poter prendere il volo. Senza queste opere strategiche e fondamentali per il suo sviluppo, l’area del Materano – sosteneva il Pci – è condannata a vivere in un stato di grave isolamento. La città e la sua provincia, tuttavia, sostenevano i comunisti della fine degli anni settanta, esprime una grande potenzialità di sviluppo economico e sociale e pertanto può assurgere ad un ruolo direzionale, commerciale e di servizio per una vasta area che può e deve superare i limiti territoriali della provincia in forza della sua posizione geografica. Trent’anni dopo va preso atto che nulla è cambiato, ad eccezione del Pci che non c’è più, anche se le idee messe in campo continuano ad avere un significato.