La Flc-Cgil contro i decreti salva-precari
POTENZA – L’accordo triennale sottoscritto dalla Regione Basilicata e dal Ministero dell’Istruzione per l’introduzione di elementi di federalismo nel settore possiede dei limiti evidenti e penalizza fortemente il personale territoriale rispetto a quello di altre realtà. La denuncia è del segretario regionale lucano della Flc-Cgil, Eustachio Nicoletti, il quale ha parlato di investimenti nella formazione che rischiano di non raggiungere gli obiettivi prefissati e di azioni sul precariato fortemente penalizzanti. La Federazione dei Lavoratori della Conoscenza di Cgil, infatti, era e resta a favore del mantenimento di una istruzione nazionale. Nicoletti, per giustificare la tesi, spiega che “la Regione è in forte ritardo sulla pubblicazione dei bandi per progetti formativi che, se tutto dovesse procedere per il meglio, cominceranno forse a marzo. Nel frattempo ci sono i precari, per i quali la Regione non ha indicato se sarà possibile estendere la partecipazione anche a quanti non hanno raggiunto i 180 giorni con il rischio palpabile che l’anno prossimo docenti di altri regioni che hanno conseguito punteggi, sopravanzino i Lucani che non hanno lavorato”. Gli effetti della cancellazione dei posti al personale precario, tra docenti e Ata, hanno portato, ricordiamo, ad un calo del 39 per cento soltanto in provincia di Matera. Nel 2008-2009 i posti interi erano 422 e 134 con “orario a spezzoni”, ridottisi a 259 e a 73 quest’anno. Il sindacato, infine, chiede che gli 80 milioni di euro destinati alla formazione abbiano ricadute concrete sulla scuola. Nicoletti, poi, ha anche annunciato di aver rivolto “dieci domande” su questi punti ad Antonio Autilio, l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, e di non aver ancora ricevuto risposte.